SENTIMENTO
Ancora nasci e riluci
come squarcio d’azzurro dagli effluvi di rosa.
Ricuci le crepe della mia vergine terra
madreperlata d’affreschi antichi
e di assetati silenzi,
ove resuscita acceso
l’arcobaleno dei giorni odorosi e lenti
in un languire alare
impregnato delle spoglie
di quel nostro struggersi incerto…
Tra le tue braccia quiete
mi spingo
inalo la pace che giace nelle fosse del tuo volto -
voglio ore, labbra, poche parole.
E voglio mani
a protendersi,
lambire gli anfratti del mio pulsare
amore.
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