VUOTO
Guardo i tuoi occhi
una luce estranea, diversa
si è spenta la fiamma
non ti riconosco.
Osservo i tuoi freddi gesti
le espressioni del tuo volto
rigide, affettate;
macabra maschera
misera e meschina
che indossi come schermo
al mio bisogno, alla mia fragilità.
Ascolto la tua voce
parole che non intendo
che non mi appartengono;
sputi di lance e saette
a bersagliare il mio cuore
arreso -
sbarre che mi hanno resa prigioniera
di un sogno interrotto
di un progetto irrealizzato
di un desiderio frustrato
di una speranza
che mi ostino trattenere.
Vacuo fantoccio
principe azzurro delle favole
nelle fantasie
di una principessa bambina,
d'altri tempi,
sconfitta, intrappolata
nella non realtà dell'illusione...
Altrove e assente
conto gli attimi che mi separano
dallo svanire della notte.
Claudia Messelodi, da Variazioni di Cielo e Anima, 2013